L’era del cinghiale rosa-nero
Franco Battiato auspicava negli anni 70 il “…..ritorno dell’era del cinghiale bianco”, bene!
Finalmente a Palermo è giunta quell’era, anche se i cinghiali che scorazzano per le strade di Palermo non sono esattamente bianchi, almeno fino a che, rovistando nell’immondizia, non avranno contratto qualche malattia che gli sbianca il pelo.
Da oggi i palermitani non avranno più bisogno di andare nelle località montane immerse nel silenzio per avvistare qualche timido animale selvatico che attraversa la strada, basterà frequentare i cassonetti sotto casa per imbattersi in qualche peloso e zannuto amico a quattro zampe.
Scherzi a parte questa vicenda dei cinghiali, fa tanto ridere quanto piangere perché è il simbolo della trascuratezza, dell’immondizia, del menefreghismo del Sindaco (impegnato nelle dispute ideologiche con il Ministro degli Interni), è il simbolo dell’abbandono delle aree naturalistiche della città, insomma, quando il Sindaco non c’è i cinghiali ballano.
Sto benedetto cinghiale oggi sembra essere rappresentativo dell’ intera città di Palermo, tanto che potrebbe addirittura amministrarla ed in pochi si accorgerebbero della differenza, anzi visto che il versante calcistico cittadino non se la passa meglio potremmo sostituire l’aquilotto con un bel “cinghialotto”, rigorosamente rosa-nero, superando così perfino i limiti monocromatici di Battiato.